A Padova un ragazzo di 21 anni muore per una buca presente sulla strada verso casa (https://www.ilgazzettino.it/nordest/padova/morto_moto_giordano_sanginiti_video_genitori_buche_asfalto-7218314.html). La tragedia è ancora più amara perché per anni la giurisprudenza, anche quella autorevole della Corte di Cassazione, ha preteso negare ogni responsabilità dell’Ente per l’omessa manutenzione delle strade addossando invece ogni colpa alla presunta disattenzione dell’utente. E’ venuta così platealmente meno la stessa funzione preventiva del risarcimento, in quanto il responsabile non ha avuto più alcun interesse economico ad evitare un danno (impedendo la formazione di pericolose sconnessioni) che poi comunque non era chiamato a risarcire.
Ma come è stato rilevato recentemente dai Giudici più attenti e preparati, la stessa visibilità della sconnessione della strada non può mai costituire in “sé una esimente per l’ente pubblico, atteso che un comportamento disattento dell’utente, non rappresenta una condotta imprevedibile. D’altra parte, portando alle estreme conseguenze il ragionamento opposto, si legittimerebbe il mantenimento delle strade pubbliche in una situazione di incuria e di dissesto al fine di beneficiare di una riduzione o esclusione della responsabilità, facendo ricadere soltanto sull’utilizzatore della strada le conseguenze della mancanza di manutenzione”.