- “Come sta Signora?“
- “Meglio Avvocato, da quando Ugo non è più là, posso dormire a casa tutte le notti..“
Avevo infatti appreso che quella madre, ora nel mio studio, era stata sorpresa più volte dai carabinieri a dormire sulla tomba del figlio Ugo (il nome è di fantasia), morto in un incidente stradale. Scavalcava la recinzione, stendeva una coperta sulla lapide di marmo, e si metteva a dormire. Assieme al figlio morto. Poi, quando non era svegliata prima dai militari, all’alba, si alzava e usciva, nello stesso modo in cui era entrata. Non si dava pace che avevo permesso al figlio di uscire quella sera. C’era un accordo tra loro (il padre separato era da tempo sparito dalla loro vita): Ugo sarebbe uscito a sere alterne, così in quelle passate a casa avrebbe studiato o almeno riposato. Quella doveva essere una “sera domestica”. Ma Ugo aveva tanto insistito per uscire. E Lei alla fine aveva ceduto. Ed era morto. Questo non se lo poteva perdonare.
- “Ora Ugo viene a trovarmi a casa, lo vedo con i suoi blu jeans e tiene per mano una ragazza, bella e dolce …“
- “Lo sogna quindi spesso”
- “No Avvocato! Mi viene a trovare e lo vedo, come ora vedo Lei ….“
- “Capisco …“
Lo psichiatra ,che l’aveva in cura, mi aveva riferito pure questo: era vittima di allucinazioni, che però le donavano una qualche serenità. Mi aveva anche detto che le era impossibile spazzare via le foglie secche, cadute nel suo giardino, che si ammassavano così sul prato e rimanevano a marcire per mesi. Non si potevano buttare via perché erano morte.
L’assicurazione del responsabile del sinistro non aveva riconosciuto il danno psichico (erano tempi quelli -circa trenta anni fa- in cui anche i Giudici facevano fatica a risarcirlo perché diffidavano delle simulazioni). In realtà non negava la grave sofferenza psichiatrica (anche per chi è per vocazione abituato a negare sempre tutto, era impossibile francamente non vedere i segnali di una grave malattia) , ma semplicemente l’imputava alla precedente separazione dal marito. Quando le avevo riferito ciò, aveva sorriso:
- “Dopo che mi sono separata da mio marito non sono mai stata così bene. Lui mi ha lasciato vivere in pace ed è sparito ed io ho ripreso la mia vita . È stata la separazione da mio figlio ad uccidermi“
Dopo una lunga causa (ed una vera e propria battaglia peritale con sostituzione per evidente incapacità del primo CTU) venne riconosciuto un grave danno biologico di carattere psichico.
Chissà se ancora le foglie secche ingombrano il suo giardino