“Quando ci si avvicina a un paziente che abbiamo menomato, si ha la sensazione che un campo di forza ci respinga, opponendosi ai nostri tentativi di aprire la porta che ci separa a lui, come se la maniglia fosse di piombo. Una forza che ci allontana dal letto del paziente e vanifica i nostri tentativi di abbozzare un sorriso. Non si sa come comportarsi. Il chirurgo è un infame e un terrorista, nel migliore dei casi un incompetente, non più un eroe onnipotente. E’ molto più semplice ignorare il paziente senza dire nulla” (Primo non nuocere, Henry Marsh, pag. 21)

Inammissibilità dell’impugnazione, proposta con il medesimo patrocinatore, da due parti tra loro in potenziale conflitto: responsabilità dell’avvocato?
La Corte di Cassazione, con la sentenza del 19 marzo 2025 n. 7369 conferma il