Continuo ostinatamente a chiedermi cosa intenda fare la CONSAP, ad ogni naufragio dei migranti -dalla grande tragedia di Lampedusa del 2013 a quella più recente di Cutro (https://studiolegalepalisi.com/2023/02/26/ci-risiamo-adesso-per-il-naufragio-della-calabria-risarcisca-la-consap/) ma anche anche quella recente di alcuni giorni fa a largo dell’isola siciliana. Fino a quanto rimarrà indisturbata ed inerme, consapevole della propria inadempienza. Ed ogni volta constato il nulla.
Eppure vi è una norma (l’art. 123 del Codice delle Assicurazioni) che prevede l’obbligo della copertura assicurativa per qualsiasi natante che navighi nelle acque territoriali italiani (ed europee). E non vi sono reali e seri motivi in grado di escludere la qualità di trasportati in capo ai migranti https://studiolegalepalisi.com/2023/02/26/lobbligo-risarcitorio-del-fondo-di-garanzia-per-i-naufragi-dei-migranti/). Gli stessi hanno quindi il diritto di richiedere il risarcimento del danno al responsabile civile ed alla compagnia assicuratrice del mezzo, e in assenza di quest’ultima, al Fondo di Garanzia, ai sensi dell’art. 283, lett. b), cod. Ass.. La portata protettiva dell’obbligo di assicurazione, previsto dal sistema si estende necessariamente anche a questi casi. La stessa Corte Costituzionale ha ribadito il fine solidaristico cui tende l’intero sistema di r.c. auto, dal quale ovviamente non può essere escluso lo straniero, in quanto tale.
Ora mi chiedo: la Consap ha mai informato di ciò le vittime dei tanti naufragi avvenuti nelle nostre acque territoriali ? Ha mai operato l’identificazione degli aventi diritti? Si è fatta avanti per assumersi, per esempio, le spese del trasporto dei cadaveri del naufragio di Cutro, i cui familiari non hanno i soldi per riportarli a casa?
Una volta un funzionario della Consap mi ha detto: “Avvocato finché non ci sarà nessuna causa contro di noi, non sarà mai un nostro problema“. Ed ho compreso che la disinformazione era semplicemente una forma anticipata di difesa.
Negli stessi giorni in cui morivano nelle acque siciliane diversi migranti, una turista americana decedeva in un incidente nautico davanti la costa amalfitana. Se si scoprisse la mancanza della copertura assicurativa dell’imbarcazione sulla quale era trasportata, non credo proprio che la Consap farebbe mai problemi nel considerarsi legittimamente obbligata a risarcire i congiunti. Resistenza che invece fa con i disperati che fuggono dall’Africa.
Ecco rappresentato il paradosso: da una parte persone senza nome, senza futuro, radicalmente diversi, poveri disperati alla mercé del destino, dall’altra una donna bianca, occidentale, un’intellettuale, una come noi. Per entrambi la stessa norma, ma forse con una radicale diversa applicazione.
E mi consolo sforzandomi di pensare che sia solo l’inerzia italica, una coincidenza, l’incapacità delle istituzioni di assumersi la responsabilità. E mai e poi mai una strisciante discriminatoria selezione dei diritti in funzione dei suoi titolari.