Nel sito dell’Ania (https://www.panoramassicurativo.ania.it/articoli/84817) è stato recentemente pubblicato un report dell’Associazione di Ginevra dedicato al tema dell’inflazione e ai suoi impatti sull’attività e sui mercati assicurativi. Si legge: “L’impennata post-pandemica dell’inflazione, sospinta dalla guerra in Ucraina, ha avuto enormi implicazioni economiche, sociali e politiche, influenzando la vita delle persone e delle imprese in tutto il mondo. Il ritorno dell’inflazione ha anche profonde conseguenze per il settore assicurativo, che deve trovare il modo, nel nuovo scenario, di gestire con attenzione i rischi e rispondere alle mutevoli esigenze dei clienti“.
Ci si aspetta che le compagnie assicurative siano in grado di “gestire con attenzione i rischi e rispondere alle mutevoli esigenze” anche dei danneggiati.
Se con il recente decreto ministeriale del 16 ottobre finalmente è stata aggiornata la tabella delle micropermanenti, rimane ancora inaccettabile la “vetustà” dell’ultima edizione della tabella di Milano, calcolata sul dato del primo gennaio 2021. Da allora ad oggi il tasso di inflazione è stato pari a 15,90%. Non riconoscere tale svalutazione significherebbe privare il danneggiato di un quinto del giusto risarcimento. Ma le compagnie saranno così solerti alla compensazione, come dichiarano che saranno con gli acquirenti dei loro prodotti finanziari?