Ieri, dopo l’approvazione del Consiglio dei Ministri dello schema di DPR recante la “Tabella delle menomazioni all’integrità psicofisica comprese fra 10 e 100 punti“, che disciplina il risarcimento del danno non patrimoniale per lesioni di non lieve entità (cd. macrolesioni), inteso nella sua componente, sia biologica sia morale, il ministro Urso ha affermato:
“La Tabella Unica Nazionale per il risarcimento del danno non patrimoniale, attesa da ben 18 anni, è finalmente una realtà: garantirà alle vittime dei sinistri il diritto a un pieno ed equo risarcimento del danno subito. Un significativo passo in avanti verso maggiori certezze e una uniformità di trattamento, che andrà a beneficio sia dei consumatori che delle compagnie assicurative. Questo provvedimento si inserisce all’interno di un più ampio percorso di riforma strutturale del settore assicurativo quanto mai necessario: un atto di responsabilità nei confronti del nostro Paese, con l’obiettivo di garantire efficienza e sostenibilità al settore. Il Governo c’è!“
E’ falso rappresentare la necessità dell’uniformità del trattamento risarcitorio, in quanto l’uniformità delle liquidazioni, in tema di macrolesioni, è già ampiamente ed adeguatamente garantita dalla c.d. Tabella di Milano cui, la Corte di Cassazione, in plurime sentenza, ha riconosciuto vocazione a livello nazionale, tanto che l’immotivata non applicazione della stessa è censurabile come vizio di legittimità della sentenza.
E’ falso affermare che l’adozione di tale nuova tabella porterà beneficio ai consumatori.
Ed invero la tabella di macrolesione, proseguendo verosimilmente quella già in uso per le micropermanenti (fino al 9%), si attesterà su valori del punto, strettamente biologico, inferiori a quelli oggi presenti nella tabella di Milano.
Inoltre se nella Tabella di Milano, gli aspetti non biologici concorrono con quello biologico nella determinazione del valore del punto (con una maggiorazione determinata del 50% della liquidazione del biologico puro), così che l’applicazione del valore indicato comporta il risarcimento standard di tutti gli aspetti del danno non patrimoniale, adesso probabilmente verrà indicata una forbice (in termini percentuali rispetto al valore del mero danno biologico) per risarcire in aggiunta gli altri aspetti del danno non patrimoniale . Non solo tale forbice avrà un’ampiezza sicuramente inferiore al al 50%, adesso garantito come standard dalla tabella del Tribunale di Milano, ma, lasciando l’applicazione alla mera discrezionalità (sia per quanto riguarda l’uso tout court sia l’individuazione della percentuale contenuta nella forbice), i liquidatori assicurativi probabilmente si limiteranno a corrispondere al danneggiato in fase stragiudiziale solo il valore puro del punto, senza procedere ad alcun aumento, rinviando così la vittima a richiedere l’integrale risarcimento in giudizio, ben sapendo che pochi potranno permettersi l’accesso alla giustizia.
Quindi a conti fatti si può prevedere che almeno nell’iniziale applicazione della nuova tabella le compagnie di assicurazioni tenderanno a sottostimare il danno anche oltre il 50% di quanto viene liquidato tranquillamente e pacificamente oggi. Le assicurazioni quindi prevedono ampi guadagni. Ed è questa l’unica verità detta dal Ministro: la riforma è sicuramente a beneficio delle assicurazioni.