La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 12633 del 8 maggio 2024, ribadisce che “in tema di responsabilità professionale sanitaria, l’eventuale incompletezza della cartella clinica è circostanza di fatto che il giudice può utilizzare per ritenere dimostrata l’esistenza di un valido nesso causale tra l’operato del medico e il danno patito dal paziente soltanto quando proprio tale incompletezza abbia reso impossibile l’accertamento del relativo nesso eziologico e il professionista abbia comunque posto in essere una condotta astrattamente idonea a provocare il danno“
Nella specie, tuttavia, la Corte ha ritenuto che le lacune della cartella clinica non fossero pertinenti al fine di provare il nesso eziologico tra condotta dei sanitari e danno iatrogeno, avendo invece rilievo sotto il diverso profilo della connotazione imperita e negligente di quella condotta.