La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 25800 del 26 settembre 2024, richiama l’attenzione alla necessaria rigorosa distinzione tra la probabilità del nesso causale e quella del danno. L’occasione è fornita dalla confusione con la quale il giudice di merito ha letto la relazione del proprio CTU.
Ed invero precisa che: “se un paziente riporta un danno, si supponga di 100, e si accerta, magari per via di una consulenza tecnica, che se il medico avesse agito diversamente il danno sicuramente sarebbe stato di 80, va da sé che qui il nesso causale è certo, e che la percentuale è solo riferita al danno evitabile. Nella fattispecie, il CTU ha ritenuto altamente probabile che la chirurgia precoce riducesse il danno maggiormente di quella tardiva: “la chirurgia precoce (>24 ore) induce un miglioramento neurologico di almeno 2 classi ASIA … percentualmente più alto rispetto alla chirurgia tardiva, rispettivamente 19,8% contro 8,8%“. Qui il CTU chiaramente ritiene il nesso di causa tra chirurgia precoce e riduzione del danno come altamente probabile: dunque il nesso di causa è affermato come altamente probabile, ciò che invece varia è la percentuale di tale riduzione. La percentuale del 19,8% non è riferita al nesso di causa, non sta a significare che nel 19,8% dei casi se si agisce entro le 24 ore si riduce il danno; sta a significare che il danno è ridotto, quasi sempre (dunque con frequenza causale altissima) del 19,8%, mentre nel caso di chirurgia tardiva, quasi sempre, invece, il danno è ridotto del solo 8%. Chiaramente i giudici di merito, che hanno affidato il loro giudizio a quella percentuale, ossia che hanno ritenuto non provato il nesso di causa, perché secondo loro il CTU aveva ritenuto probabile quel nesso al solo 19,8%, hanno confuso la probabilità del nesso di causa con la percentuale di riduzione del danno. Il CTU non ha indicato nel 19,8% la probabilità che un corretto intervento riducesse il danno; ma ha ritenuto che con alta probabilità (dunque non del 19,8%) il danno, in caso di intervento precoce, si sarebbe ridotto del 19,8%, mentre in caso di intervento tardivo, sempre con alta probabilità, si sarebbe ridotto solo dell’8%. Il nesso di causa è stabilito dal CTU con elevata probabilità in entrambi i casi: egli sostiene che in caso di intervento precoce è altamente probabile una riduzione dei danni del 19.8%, mentre in caso di intervento tardivo è altamente probabile una riduzione del solo 8%. Queste percentuali non indicano la probabilità del nesso causale, ma la percentuale di riduzione del danno nell’uno o nell’altro caso“