Il Tribunale di Bergamo, con la sentenza n. 2344 del 27 dicembre 2024 (dott. Del Giudice), in una causa gestita dallo Studio, riconosce la rimborsabilità delle spese di assistenza stragiudiziale affermando che: “in applicazione dei criteri di S.U., sent. n. 1712/95, deve, per contro, essere riconosciuto l’ammontare di € 500,00 per assistenza stragiudiziale, in quanto così allegato, richiesto e quantificato a pag. 5 della citazione”. E ciò in quanto: “sono provati tale debenza (pag. 19 del doc. 8 attoreo) e l’espletamento della relativa attività da parte dell’ente indicato, segnatamente estesa alla proposizione di una transazione, con quantificazione del relativo importo (doc. 6 attoreo), di talché tale prestazione non è stata superflua e ha affrontato “problemi tecnici di qualche complessità”, come l’applicazione delle Tabelle suesposte (così Cass., Sez. 3 – , Sentenza n. 9548 del 13/04/2017, Rv. 643851 – 01)“.
La sentenza poi affronta la circostanza della mancata prova del pagamento (da alcuni ritenuta erroneamente un ostacolo al rimborso) richiamando l’insegnamento della Suprema Corte, secondo il quale: “in tema di liquidazione del danno, la locuzione “perdita subita”, con la quale l’art. 1223 c.c. individua il danno emergente, non può essere considerata indicativa dei soli esborsi monetari o di diminuzioni patrimoniali già materialmente intervenuti, bensì include anche l’obbligazione di effettuare l’esborso, in quanto il “vinculum iuris”, nel quale l’obbligazione stessa si sostanzia, costituisce già una posta passiva del patrimonio del danneggiato, consistente nell’insieme dei rapporti giuridici, con diretta rilevanza economica, di cui una persona è titolare” (ex multis, Cass., Sez. 2, Sentenza n. 4718 del 10/03/2016, Rv. 639071 – 01)“.