Danno da lesione del vincolo parentale: la valutazione della mancata convivenza per un genitore separato

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La Corte di Cassazione (sentenza del 17 febbraio 2025 n.4085) conferma la decisione della Corte di Appello di Ancona che ha riconosciuto il risarcimento del danno per la morte del figlio, dovendo ritenersi largamente presunto il pregiudizio sofferto dal padre, al di là delle contingenti ragioni connesse alla separazione dei genitori e al difetto di convivenza.

Dalla sentenza non è dato di sapere se, per il calcolo della quantificazione del danno, sia stato considerato o meno il punteggio relativo alla convivenza. A tale riguardo dovrebbero trovare applicazione i normali criteri, utilizzati per il risarcimento del danno da vincolo parentale del genitore convivente, anche per quello separato o divorziato. Ed invero la mancata convivenza non dipende da una libera scelta del genitore, ma è l’espressione della decisione del Giudice. Il consueto e giustificato affidamento dei figli molto piccoli alla figura materna è comunque contemperata -per legge- dal diritto del padre alle frequenti visite, e ciò al fine di non pregiudicare i rapporti affettivi e di ordinarietà con i medesimi minori. Se dunque il Giudice della separazione considera tale misura equivalente (in termini di efficacia) alla convivenza (in caso contrario ci troveremmo di fronte ad una palese violazione dei diritti del genitore) ugualmente (per l’indispensabile unitarietà e coerenza dell’ordinamento) il Giudice del risarcimento dovrebbe esprimere una valutazione di sostanziale uguaglianza tra convivenza e visite tra la vittima principale e quella secondaria.  

Confermata anche l’esclusione, per difetto di sufficienti elementi istruttori complessivamente acquisiti ai fini della dimostrazione dei presupposti per il riconoscimento, del diritto al risarcimento dei danni per la perdita del rapporto parentale degli zii e dei cugini della vittima. Ed invero la Corte precisa che: “non adeguatamente corretto il richiamo alle precedenti decisioni di questa Corte (cfr. Sez. 3, ordinanza n. 5769 del 4/03/2024, Rv. 670338-01), nella parte in cui estendono, alla famiglia “originaria’ del danneggiato, la presunzione iuris tantum di esistenza del pregiudizio, non certamente riferibile, in modo indiscriminato, ad ogni membro di quella diverso da genitori e fratelli

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Avvocato Massimo Palisi - Padova

Nato a Catanzaro in data 24 aprile 1969, consegue la maturità classica (voto 60/60) e la laurea in giurisprudenza presso l’Università di Padova (voto 105/110). Viene eletto per il biennio 1992/94 Segretario Nazionale della Fuci (Federazione Universitaria Cattolici Italiani).

Avvocato dal 1999, Cassazionista dal 2016, svolge la propria attività a livello nazionale, operando nell’ambito del diritto sostanziale e processuale civile, con particolare elezione per le tematiche relative alla responsabilità civile (sia in ambito contrattuale che extracontrattuale), alla tutela della persona e dei consumatori in generale (e sotto il profilo risarcitorio in particolare), al diritto del lavoro, al diritto delle assicurazione. Svolge inoltre assistenza a favore delle vittime nell’ambito delle procedure penali.

Ha deciso di non essere fiduciario di alcuna compagnia di assicurazione e/o banche, per non intaccare la propria opera di tutela nei confronti dei danneggiati e dei consumatori.

Ha collaborato, nel primo decennio del 2000, con Cittadinanzattiva Onlus, risultando membro: a) del gruppo studio “Assicurazioni ” del CNCU, istituito presso il Ministero delle Attività Produttive; b) del collegio del Nord Italia dei conciliatori istituito presso il gruppo Banca Intesa, c) del gruppo di studio istituito presso l’ANIA per l’emanazione del nuovo Codice delle Assicurazioni. Ha svolto corsi seminariali in tema assicurativo a livello nazionale, promossi e patrocinati dal Ministero delle Attività Produttive.

È stato relatore in diversi convegni giuridici di carattere nazionale.

Avvocato Evenlina Piraino - Padova

Nata a Cosenza in data 29 settembre 1981, consegue il diploma di maturità al liceo scientifico (voto 100/100) e si laurea nel 2006, presso l’Università di Cosenza (UNICAL), in giurisprudenza (voto 108/110) discutendo una tesi nell’ambito del diritto del lavoro (“Il nuovo sistema di tutela contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali: Decreto Legislativo n. 38/2000′) e del diritto assicurativo (“Il sistema assicurativo sociale in ambito europeo”).

È avvocato dal 2009; fa parte dello studio dal 2013. Si occupa prevalentemente di diritto civile, sostanziale e processuale, diritto del lavoro, diritto di famiglia, procedure stragiudiziali e di mediazione. Nell’ambito della materia di elezione dello studio legale, si interessa in particolare degli istituti di responsabilità civile speciale, di quello di natura professionale, oltre alla tutela degli animali e dell’ambiente, a vantaggio del quale svolge anche attività di volontariato sociale.

È attiva nell’ambito del diritto di famiglia e della tutela dei minori, nonché della tutela dei diritti della persona in generale, dei consumatori e della proprietà intellettuale.

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