Responsabilità dell’avvocato: il processo nel processo

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La Corte di Cassazione, con la sentenza del 10 aprile 2025 n. 9407, ricapitola i principi basilari a fondamento della responsabilità dell’avvocato, rilevando che:

qualora si deduca la responsabilità civile delle difensore il cliente è tenuto a dimostrare oltre al pregiudizio subito, il nesso causale tra la condotta del professionista e il danno. Correttamente la Corte territoriale ha richiamato il criterio del “più probabile che non” applicabile anche i casi responsabilità professionale per la condotta inadempiente del professionista. Il giudice di merito deve effettuare un giudizio probabilistico rispetto al quale non è sufficiente la prova dell’inadempimento degli oneri professionali in quanto è necessario dimostrare che, alla stregua dei criteri probabilistici, il giudizio avrebbe avuto un esito diverso per il cliente se il legale non avesse commesso gli errori lamentati. L’accertamento attraverso il sistema del “processo nel processo” si svolge in termini di giudizio controfattuale per verificare quale sarebbe stato l’esito della causa se non ci fosse stata negligenza difensiva e ripercorrendo astrattamente il processo mancato o quello in cui si è manifestata la negligenza del difensore (Cass, 28 giugno 2019, n. 17414). Sotto tale profilo correttamente la Corte territoriale ha ritenuto assorbiti i motivi riguardanti la presunta colpa professionale poiché l’onere gravante sull’attore deve riguardare gli elementi necessari per compiere il giudizio prognostico.

Va ricordato che nella responsabilità extracontrattuale e contrattuale il giudizio causale (causalità materiale) è il criterio di imputazione oggettiva (del danno), il dolo o la colpa costituiscono il criterio di imputazione soggettiva. In tema di responsabilità professionale contrattuale il giudizio causale è allo stesso modo criterio di imputazione oggettiva, mentre l’inadempimento lo è di imputazione soggettiva. Il nesso causale esprime il collegamento naturalistico fra fatti accertato sulla base delle cognizioni scientifiche del tempo ovvero su basi logico-inferenziali.

Attiene alla relazione probabilistica (svincolata da ogni riferimento alla prevedibilità soggettiva) tra condotta ed evento di danno (e fra quest’ultimo e le conseguenze risarcibili), da ricostruirsi secondo un criterio di regolarità causale. È evidente, pertanto, che tale giudizio deve precedere quello relativo al profilo soggettivo della colpa e, la mancata dimostrazione del nesso causale, rende inutile (assorbimento) l’indagine sul profilo soggettivo della colpa professionale.La dimensione soggettiva dell’imputazione, infatti, corrisponde all’effetto giuridico che la norma collega ad un determinato comportamento sulla base di un criterio di valore, che è rappresentato dall’inadempienza nella responsabilità contrattuale e dalla colpa o il dolo in quell’aquiliana”

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Avvocato Massimo Palisi - Padova

Nato a Catanzaro in data 24 aprile 1969, consegue la maturità classica (voto 60/60) e la laurea in giurisprudenza presso l’Università di Padova (voto 105/110). Viene eletto per il biennio 1992/94 Segretario Nazionale della Fuci (Federazione Universitaria Cattolici Italiani).

Avvocato dal 1999, Cassazionista dal 2016, svolge la propria attività a livello nazionale, operando nell’ambito del diritto sostanziale e processuale civile, con particolare elezione per le tematiche relative alla responsabilità civile (sia in ambito contrattuale che extracontrattuale), alla tutela della persona e dei consumatori in generale (e sotto il profilo risarcitorio in particolare), al diritto del lavoro, al diritto delle assicurazione. Svolge inoltre assistenza a favore delle vittime nell’ambito delle procedure penali.

Ha deciso di non essere fiduciario di alcuna compagnia di assicurazione e/o banche, per non intaccare la propria opera di tutela nei confronti dei danneggiati e dei consumatori.

Ha collaborato, nel primo decennio del 2000, con Cittadinanzattiva Onlus, risultando membro: a) del gruppo studio “Assicurazioni ” del CNCU, istituito presso il Ministero delle Attività Produttive; b) del collegio del Nord Italia dei conciliatori istituito presso il gruppo Banca Intesa, c) del gruppo di studio istituito presso l’ANIA per l’emanazione del nuovo Codice delle Assicurazioni. Ha svolto corsi seminariali in tema assicurativo a livello nazionale, promossi e patrocinati dal Ministero delle Attività Produttive.

È stato relatore in diversi convegni giuridici di carattere nazionale.

Avvocato Evenlina Piraino - Padova

Nata a Cosenza in data 29 settembre 1981, consegue il diploma di maturità al liceo scientifico (voto 100/100) e si laurea nel 2006, presso l’Università di Cosenza (UNICAL), in giurisprudenza (voto 108/110) discutendo una tesi nell’ambito del diritto del lavoro (“Il nuovo sistema di tutela contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali: Decreto Legislativo n. 38/2000′) e del diritto assicurativo (“Il sistema assicurativo sociale in ambito europeo”).

È avvocato dal 2009; fa parte dello studio dal 2013. Si occupa prevalentemente di diritto civile, sostanziale e processuale, diritto del lavoro, diritto di famiglia, procedure stragiudiziali e di mediazione. Nell’ambito della materia di elezione dello studio legale, si interessa in particolare degli istituti di responsabilità civile speciale, di quello di natura professionale, oltre alla tutela degli animali e dell’ambiente, a vantaggio del quale svolge anche attività di volontariato sociale.

È attiva nell’ambito del diritto di famiglia e della tutela dei minori, nonché della tutela dei diritti della persona in generale, dei consumatori e della proprietà intellettuale.

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