La lesione del vincolo parentale in caso di lesione non mortale

La Corte di Cassazione, con la sentenza del 7 aprile 2025 n. 9103, rileva l’inconsistenza delle censure relative alla liquidazione del danno da lesione del rapporto parentale in favore del coniuge e dei figli del danneggiato (affetto da sintomatologia neurologica invalidante, con paraparesi agli arti inferiori associata a vescica neurologica e grave limitazione della capacità […]
Inammissibilità dell’impugnazione, proposta con il medesimo patrocinatore, da due parti tra loro in potenziale conflitto: responsabilità dell’avvocato?

La Corte di Cassazione, con la sentenza del 19 marzo 2025 n. 7369 conferma il giudizio di inammissibilità dell’impugnazione proposto da due parti in conflitto di interessi tra loro ma con il patrocinio del medesimo difensore, al quale risultava conferito mandato ad litem con un unico atto. Il Collegio a tale proposito afferma che: “è doveroso premettere […]
Davanti alla Legge l’avvocato è più uguale del medico

Con la sentenza del 20 marzo 2025 n. 7462, la Corte di Cassazione manda esente da responsabilità un avvocato che, a causa dell’interpretazione di un istituto giuridico (quello del mandato difensivo e della sua ultrattività), aveva determinato la soccombenza dell’impugnazione in appello, dichiarata inammissibile proprio per difetto di procura. Sul tema specifico ampie sono state […]
Il danno esistenziale ed il danno morale

La Corte di Cassazione, con la sentenza del 30 marzo 2025 n. 8352, quasi sbadatamente rompe il protratto e lungo “ostracismo” nei confronti del danno esistenziale (quasi una forma di damnatio memoriae) e ne afferma non solo l’esistenza ma anche la piena risarcibilità. Ed invero nel respingere la censura formulata contro una sentenza della Corte […]
Danno da premorienza: la Cassazione “smonta” la tabella del Tribunale di Milano

La Corte di Cassazione (sentenza del 31 marzo 2025 n. 8481) ribadisce che, in tema di risarcimento del danno biologico, nell’ipotesi in cui la persona offesa sia deceduta, per causa non ricollegabile alla menomazione risentita in conseguenza dell’illecito: “l’ammontare del danno spettante agli eredi del defunto iure successionis va parametrato alla durata effettiva della vita del danneggiato, […]
Danno morale e danno biologico (autonomia e relazione liquidativa)

La Corte di Cassazione (sentenza del 31 marzo 2025 n. 8475) torna ad affermare l’autonomia del danno morale rispetto al danno biologico, spiegando anche il motivo (poggiato sulla presunzione e sulla nozione della comune esperienza) per il quale, ai fini della quantificazione del primo, il secondo costituisce un punto di riferimento importante (come peraltro confermato […]
I principi della responsabilità professionale dell’avvocato

La Corte di Cassazione, con la sentenza del 20 marzo 2025 n. 7462 ribadisce i limiti entro i quali la responsabilità dell’avvocato può essere scrutinata nel giudizio di cassazione. A tale effetto richiama la precedente sentenza (n. 28903/24) nella quale precisava che “la valutazione sull’esistenza di una colpa professionale deve essere compiuta, con un giudizio […]
Illegittimo il rifiuto di una CTU psichiatrica per l’assenza di certificazione medica

La censura, posta all’attenzione della Corte di Cassazione, riguardava il rifiuto da parte del Tribunale Foggia di procedere a CTU psichiatrica e di conseguenza di risarcire il danno psichiatrico subito dall’attrice. Ciò era stato giustificato per la mancanza di certificazione medica dalla quale poter rilevare dati clinici obiettivi ed indicazioni terapeutiche utili per una valutazione […]
I criteri liquidatori ratione temporis e la TUN

La Corte di Cassazione (sentenza del 24 marzo 2025 n. 7841) precisa che, in tema di liquidazione del danno alla persona a seguito di sinistro derivante dalla circolazione stradale, “i commi 3-ter e 3-quater dell’art. 32 del D.L. n. 1 del 2012, convertito con modificazioni dalla L. n. 27 del 2012, si applicano ai giudizi in […]
Il danno da fauna selvatica

La Corte di Cassazione, con la sentenza del 21 marzo 2025 n. 7580, riconferma il proprio recente orientamento per il quale la responsabilità per i danni causati dalla fauna selvatica deve essere inquadrato nell’ambito dell’art. 2052 c.c. superando la precedente impostazione che la riconduceva alla regola generale di cui all’art. 2043 c.c. Ed invero precisa che: […]