La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 16572 del 13 giugno 2024, è chiamata nuovamente a precisare i contorni del danno biologico terminale e di quello morale terminale, confermando l'ontologica differenza delle due voci di danno. Ed invero si afferma che: "in tema di risarcimento del danno non patrimoniale...
Il tabù del danno tanatologico
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 16348 del 12 giugno 2024, riafferma l'irrisarcibilità del danno tantologico, richiamando la pronuncia delle Sezioni Unite n. n. 15350/15, nella quale si definiva la vita "bene autonomo fruibile solo in natura dal titolare". Il rigetto del ricorso è stato consequenziale, ritenendosi che...
Il danno esistenziale costituisce una componente intrinseca della lesione del vincolo parentale
Il ricorrente impugnava il capo di sentenza che aveva escluso il risarcimento del danno esistenziale, in quanto già compreso nel risarcimento del danno da perdita del rapporto parentale, assumendo che tale statuizione sarebbe stata in contrasto con la giurisprudenza di legittimità che distingue il danno morale, inteso quale sofferenza interiore, e lo...
La presunzione del danno da uccisione del familiare
La Corte di Cassazione ribadisce il proprio costante ed autorevole insegnamento sull'utilizzo della presunzione al fine della prova della lesione del vincolo parentale. Il ricorrente aveva impugnato la sentenza della Corte di Appello di Bolzano che aveva applicato proprio tale principio ("la prova del danno non patrimoniale da sofferenza interiore...
La prova del danno derivante dalla morte del familiare
Nessuno dubita oramai che la morte di un congiunto non determini un danno in re ipsa, cioè di un danno consistente nella mera lesione dell'interesse protetto, come nessuno dubita che la perdita del congiunto debba essere risarcita nella misura in cui abbia prodotto delle conseguenze pregiudizievoli tra i parenti. La...
Morte, perdita di chances, danno tanatologico: la Corte di Cassazione detta una precisa terminologia.
In un recente sentenza (cfr. Cass. Civ. 27 dicembre 2023 n. 35998) la Suprema Conte, nell'esigenza di pervenire ad una terminologia chiara e condivisa, chiarisce i seguenti casi: a) "vivere in modo peggiore, sul piano dinamico-relazionale, la propria malattia negli ultimi tempi della propria vita a causa di diagnosi e/o...
La differenza tra morte e perdita di chance
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 26851 emessa lo scorso 19 settembre 2023, ritorna a precisare il principio, già precedentemente affermato, secondo il quale, quando sia certo che la condotta del medico abbia provocato l'anticipazione della morte del paziente, la morte stessa diviene l'evento da risarcire in quanto...
La morte di una sorella …
La sorella di Giulia ha affermato: “Io mi sveglio ogni mattina e mi viene da piangere a pensare che mia sorella non è nella camera affianco alla mia”. La morte di una sorella (o di un fratello) sconvolge l’esistenza. Potrebbe sembrare una cosa in qualche modo eccessiva, se paragonata, per...
La lesione all’aspettativa di vita costituisce un danno risarcibile
Molto spesso capita che, a fronte di gravissime lesioni, l'assicurazione eccepisca la riduzione dell'aspettativa di vita del danneggiato. Ed invero si afferma che, in conseguenza delle lesioni che ha subito la vittima e che indubbiamente possono ripercuotersi in un importante corteo patologico, l'esistenza del medesimo risulta compromessa. Evidentemente ciò si...
La natura permanente del dolore
C.S. Lewis, l’immaginifico inventore del mondo di Narnia, scrive un libretto denso e duro sulla morte della moglie (l’inizio di quell’amore tardivo è magistralmente tratteggiato nello stupendo film di Richard Attenborough Un viaggio in Inghilterra). Il libro andrebbe imparato a memoria da tutti quei liquidatori e/o colleghi, che ho incontrato...