Un’esperienza maggiore non può far presumere una maggiore responsabilità del medico

La Corte di Appello di Roma procedeva ad una ripartizione delle responsabilità dei componenti di un equipe medica, sul presupposto della sola anzianità professionale e della qualifica di primario del reparto di neurochirurgia, senza indagare invece circa gli effettivi compiti svolti. Così operando ha fatto cattivo governo della regola della presunzione di corresponsabilità. Lo afferma […]
La sofferenza per la morte del congiunto

In tema di prova del danno da perdita del rapporto parentale, secondo l’orientamento consolidato della Corte di Cassazione, spetta alla vittima dell’illecito dimostrare i fatti costitutivi della propria pretesa e, dunque, l’esistenza del pregiudizio subito, onere di allegazione che potrà essere soddisfatto anche ricorrendo a presunzioni semplici e massime di comune esperienza. In particolare, poi, […]
“Insidie e trabocchetti” elementi non richiesti dalla previsione dell’art. 2051 cc

Richiamando una precedente pronuncia del 2016, la Corte di Cassazione con la sentenza dd. 24 aprile 2024 n. 11060, afferma che: “il danneggiato che agisca per il risarcimento dei danni subiti in conseguenza di una caduta avvenuta, mentre circolava sulla pubblica via alla guida del proprio ciclomotore” (ma il principio è estensibile ad ogni veicolo […]
Valore del verbale della Commissione medica per i danni derivanti dalla trasfusione di sangue infetto

Con la sentenza n. 8698 del 2 aprile 2024, la Corte di Cassazione ha precisato la portata probatoria del verbale della Commissione medica. Da una parte chiarisce che: “nel giudizio risarcitorio promosso nei confronti del Ministero della Salute per i danni derivanti dalla trasfusione di sangue infetto, il verbale redatto dalla Commissione medica, di cui […]
L’efficacia paranormativa della tabella di Milano

Secondo un risalente orientamento giurisprudenziale era onere, di chi invocava l’utilizzazione delle tabelle milanesi, produrle in giudizio o quantomeno allegarne il contenuto quale presupposto per la loro applicabilità (cfr. cass. Civ. 13 novembre 2014 n. 24205; Cass. Civ. 17 febbraio 2016 n. 3015; Cass. Civ. 16 giugno 2016 n. 12397; Cass. Civ. 21 novembre 2017 […]
L’individuazione presuntiva del reddito di riferimento per il calcolo del lucro cessante

A seguito di un incidente stradale veniva accertato, in CTU, una perdita di capacità lavorativa specifica parziale, rispetto all’attività di tipo intellettuale, alla quale legittimamente la dannegiata aspirava, come provato in via presuntiva dal conseguimento del diploma di geometra e dall’iscrizione alla sessione del relativo esame di abilitazione, attività però non ancora svolta. La Corte […]
La prova della lesione del vincolo parentale a seguito della morte di un congiunto

La Corte d’Appello di Salerno aveva ritenuto che la sussistenza del danno subìto dai congiunti della vittima dell’illecito poteva essere presunta, secondo l’ id quod plerumque accidit, solo con riguardo alla morte dei componenti del nucleo familiare ristretto; al contrario, con riguardo ai soggetti che si trovino in rapporto parentale meno diretto (nel caso di […]
Il danno morale -anche nelle micropermanenti- non può essere negato con una semplice valutazione a priori

La Corte di Cassazione con sentenza n. 5547 del 1 marzo 2024, conferma la propria consolidata lezione in tema di risarcimento del danno alla persona, riepilogando i seguenti principi: “- sul piano del diritto positivo, l’ordinamento riconosce e disciplina (soltanto) le fattispecie del danno patrimoniale (nelle due forme del danno emergente e del lucro cessante) […]
La presunzione del danno da uccisione del familiare

La Corte di Cassazione ribadisce il proprio costante ed autorevole insegnamento sull’utilizzo della presunzione al fine della prova della lesione del vincolo parentale. Il ricorrente aveva impugnato la sentenza della Corte di Appello di Bolzano che aveva applicato proprio tale principio (“la prova del danno non patrimoniale da sofferenza interiore per la sua perdita può […]
La prova del danno derivante dalla morte del familiare

Nessuno dubita oramai che la morte di un congiunto non determini un danno in re ipsa, cioè di un danno consistente nella mera lesione dell’interesse protetto, come nessuno dubita che la perdita del congiunto debba essere risarcita nella misura in cui abbia prodotto delle conseguenze pregiudizievoli tra i parenti. La prova di tali conseguenze è […]