Lo scrittore Naipaul confessa che dopo la morte del fratello : “per due anni avevo datato tutto, compreso l’acquisto di un libro, a partire dalla morte di Shiva” (cfr. Dolore, pag. 22). Fratello che per sua stessa ammissione, “non mi era così vicino”.
Ora secondo le attuali tabelle, predisposte dal Tribunale di Milano, l’importo da riconoscere per il danno conseguente alla morte di un fratello è pari a poco più di Euro 20.000,00, personalizzabile in aumento. Con una tale somma si può acquistare una Fiat Punto con qualche accessorio. Troppo poco però per permettersi la versione elettrica. Datereste ogni avvenimento della vostra vita a partire da questo fenomenale acquisto?
In un recente saggio di Villanacci, si afferma che la ragionevolezza e proporzionalità sono criteri fondamentali per la decisione giuridica. Ora vi è proporzione nella decisione, assunta come ragionevole, di equiparare, come evento nella vita, la morte di un fratello con l’acquisto di una modesta Punto? Vi è forse proporzione? Si sa -certo- che la liquidazione di un danno è solo operata in forma approssimativa, ma il risarcimento, detto appunto per equivalente, non deve mai tendere a forme di offensiva banalità.