Nel Principe del Machiavelli si riconosce che il caso (o il destino) condiziona in realtà solo la metà delle nostre azioni, l’altra è saldamente nelle nostre mani.
Per spiegare ciò ricorre all’esempio del fiume.
Quando il fiume è in piena, porta distruzione, morte e calamità.
Nessuno è colpevole di ciò. Eppure l’uomo, prevedendo la piena, avrebbe potuto rafforzare gli argini o creare canali scolmatori.
Se l’uomo non è certo colpevole dell’inondazione in sé, può sicuramente esserlo per quei danni che avrebbe potuto evitare e che per negligenza o imprudenza ha evitato di fare.
Così è per la pandemia di covid-19. Folle sarebbe ricercare un responsabile nella sua diffusione, perché la malattia è figlia purtroppo del caso. Saggio è invece verificare se a questo virus tempestoso siano stati apposti e costruiti validi ed adeguati argini.
È stato fatto veramente tutto per evitare il tragico bilancio di oltre trentamila morti?
Sono stati fatti errori di approccio o di valutazione?
Sono state adottate tutte le misure di contenimento?
Sono state impiegate tutte le risorse?
Si apprende infatti di approssimazioni, di superficialità, di omissioni.
In fondo siamo consapevoli che la verità è fragile, basta veramente poco per essere persa.
Non facciamoci soffiare via la verità.