Il 1° febbraio, presso l’Aula della Camera dei Deputati, è stata approvata la mozione 1-00049 Cattoi e altri, firmata da tutti i gruppi parlamentari, concernente, tra gli altri temi, anche quello del diritto all’oblio oncologico (https://dirittoallobliotumori.org/)
In Italia infatti circa un milione di persone, sebbene considerate guarite dal cancro, subiscono discriminazioni per accendere un mutuo, per adottare un bambino, per chiedere un prestito personale, per aprire un’attività, per richiedere una copertura assicurativa e anche per il reinserimento lavorativo. Eppure il Piano europeo di lotta contro il cancro mira anche a garantire che i pazienti oncologici, sopravvissuti alla malattia, vivano una vita lunga e soddisfacente, senza discriminazioni e ostacoli iniqui. Nella mozione si afferma che: “il riconoscimento del diritto delle persone guarite, ad esempio, nell’accesso ai servizi bancari, finanziari e assicurativi dovrebbe garantire che ad esse non potranno essere richieste informazioni sullo stato di salute relative a malattie oncologiche pregresse, quando sia trascorso un certo periodo di tempo da individuare dalla fine del trattamento attivo in assenza di recidive o ricadute della patologia. Tali informazioni non potranno più essere considerate ai fini della valutazione del rischio o della solvibilità del cliente e ciò dovrà valere anche per l’accesso alle adozioni; negli ultimi 3 anni, tra l’aprile 2019 e il febbraio 2022, ben cinque Paesi europei hanno approvato norme che garantiscono agli ex pazienti oncologici il diritto a non essere discriminati e a non essere rappresentati dalla malattia: Belgio, Portogallo, Francia e Olanda hanno infatti approvato delle specifiche proposte di legge; il portato di queste leggi è del tutto analogo e pressoché identiche le soglie temporali, superate le quali si ha diritto all’oblio: 5 anni dalla fine del protocollo terapeutico nel caso di tumori insorti prima del ventunesimo anno di età; 10 anni per quelli sviluppati dopo il compimento dei 21 anni di età“. Peraltro una risoluzione del Parlamento europeo del 16 febbraio 2022 chiede chiede che entro il 2025 tutti gli Stati membri garantiscano il diritto all’oblio a tutti i pazienti europei.
L’ANIA, interessata della questione, ha formulato subito, pur riservandosi di approfondire la questione, alcuni rilievi volti a chiarire (a suo giudizio) la correlazione tra le diagnosi accertate (e superate) e il rischio assicurativo. In altre parole sembra che l’ANIA ritenga che chi sia guarito da un tumore continui ad avere più probabilità di ammalarsi rispetto ad ogni altra persona. Un malato guarito dal tumore rimane sempre (e per sempre) -per l’assicuratore- il suo tumore!