Deve considerarsi contrattuale la richiesta di risarcimento per la morte di un congiunto in ambito sanitario

Pare evidente l’errore in cui incorre infatti la Corte di Cassazione che ha affermato sussistere invece una differenza tra l’interesse (alla salute) del paziente e quello (vincolo parentale) dei congiunti, perseguiti con la prestazione sanitaria Per la Suprema Corte mancando l’identità dell’interesse coinvolto dalla esecuzione del contratto non sussisterebbe la ragione giustificante la figura degli effetti protettivi verso terzi.

Risulta non condivisibile l’arbitraria selezione del reale interesse perseguito dal paziente (delimitato alla sola salute). Ed invero se è innegabile che la prestazione sanitaria mira al miglioramento dello salute (o ad evitare un peggioramento), è altrettanto evidente che tale interesse (la salute come ovviamente quello della stessa vita) non è rilevante in sé ma è ovviamente strumentale a mantenere la dimensione parentale, che solo con la vita o con la salute è possibile godere in pienezza. Ed è certo che tale dimensione (la cui lesione è riconosciuta risarcibile mediante la nozione di vincolo parentale) può trovare espressione solo in una situazione di reciprocità. Sarebbe infatti assurdo riconoscere tale interesse ai parenti della vittima quando non la si riconosce potenzialmente anche alla vittima stessa. Ovviamente il decesso di quest’ultimo non permette la formulazione di una richiesta risarcitoria (come impedisce la richiesta del perdita della salute o della vita) ma sicuramente durante la sua precedente esistenza ha costituito (al pari della tutela della salute o della vita) un interesse giuridicamente tutelabile e rientrante nell’oggetto della pattuizione contrattuale intervenuta con la struttura sanitaria. Così a fronte di tale inevitabile arricchimento del contenuto obbligatorio, assunto dalla struttura sanitaria nei confronti del paziente, e della riflessione sul concetto del c.d. contratto ad effetti protettivi (come esposto dalla Corte di Cassazione) è assolutamente giustificabile e corretta l’estensione della tutela contrattuale (con la maggiore durate del periodo della prescrizione e l’inversione dell’onere probatorio) anche nei confronti dei parenti prossimi del defunto, vittima di un errore sanitario.

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Avvocato Massimo Palisi - Padova

Nato a Catanzaro in data 24 aprile 1969, consegue la maturità classica (voto 60/60) e la laurea in giurisprudenza presso l’Università di Padova (voto 105/110). Viene eletto per il biennio 1992/94 Segretario Nazionale della Fuci (Federazione Universitaria Cattolici Italiani).

Avvocato dal 1999, Cassazionista dal 2016, svolge la propria attività a livello nazionale, operando nell’ambito del diritto sostanziale e processuale civile, con particolare elezione per le tematiche relative alla responsabilità civile (sia in ambito contrattuale che extracontrattuale), alla tutela della persona e dei consumatori in generale (e sotto il profilo risarcitorio in particolare), al diritto del lavoro, al diritto delle assicurazione. Svolge inoltre assistenza a favore delle vittime nell’ambito delle procedure penali.

Ha deciso di non essere fiduciario di alcuna compagnia di assicurazione e/o banche, per non intaccare la propria opera di tutela nei confronti dei danneggiati e dei consumatori.

Ha collaborato, nel primo decennio del 2000, con Cittadinanzattiva Onlus, risultando membro: a) del gruppo studio “Assicurazioni ” del CNCU, istituito presso il Ministero delle Attività Produttive; b) del collegio del Nord Italia dei conciliatori istituito presso il gruppo Banca Intesa, c) del gruppo di studio istituito presso l’ANIA per l’emanazione del nuovo Codice delle Assicurazioni. Ha svolto corsi seminariali in tema assicurativo a livello nazionale, promossi e patrocinati dal Ministero delle Attività Produttive.

È stato relatore in diversi convegni giuridici di carattere nazionale.

Avvocato Evenlina Piraino - Padova

Nata a Cosenza in data 29 settembre 1981, consegue il diploma di maturità al liceo scientifico (voto 100/100) e si laurea nel 2006, presso l’Università di Cosenza (UNICAL), in giurisprudenza (voto 108/110) discutendo una tesi nell’ambito del diritto del lavoro (“Il nuovo sistema di tutela contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali: Decreto Legislativo n. 38/2000′) e del diritto assicurativo (“Il sistema assicurativo sociale in ambito europeo”).

È avvocato dal 2009; fa parte dello studio dal 2013. Si occupa prevalentemente di diritto civile, sostanziale e processuale, diritto del lavoro, diritto di famiglia, procedure stragiudiziali e di mediazione. Nell’ambito della materia di elezione dello studio legale, si interessa in particolare degli istituti di responsabilità civile speciale, di quello di natura professionale, oltre alla tutela degli animali e dell’ambiente, a vantaggio del quale svolge anche attività di volontariato sociale.

È attiva nell’ambito del diritto di famiglia e della tutela dei minori, nonché della tutela dei diritti della persona in generale, dei consumatori e della proprietà intellettuale.

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