Leonardo Sciascia, riferendosi alla sua attività di scrittore, affermava:
“la superiorità di un’idea rispetto a un’altra non si afferma una volta per tutte, né soltanto attraverso le parole. La superiorità va dimostrata coi fatti, e continuamente. Ogni giorno, ogni ora, ogni minuto; nelle cose grandi e in quelle piccole e minime – sempre si dovrebbe tener presente che stiamo confrontandoci, che le idee che noi professiamo stanno confrontandosi con altre che disapproviamo e rifiutiamo; e che le disapproviamo e rifiutiamo proprio perché inferiori; e che la loro inferiorità è data dall’appoggiarsi agli istinti invece che alla ragione, agli appetiti invece che all’intelligenza, al torto e al sopruso invece che al diritto e al rispetto, all’avarizia invece che alla generosità – e così via. Non basta dirlo, che stiamo dalla parte giusta, per essere creduti. Bisogna darne dimostrazione ed esempio: costantemente, fermamente. A rischio della impopolarità e del dileggio, poiché tra le sciagure del nostro Paese è quella che soltanto « il far torto o patirlo» sono ugualmente popolari e riscuotono uguale rispetto” (da Nero su Nero, Einaudi, 1979).
E ciò vale per tutte le attività, anche per quella, molte volte giustamente dileggiata, dell’avvocato. Per non arrenderci ad essere solo dei qualsiasi Azzeccagarbugli…