Prima ancora che venisse emesso il parere del Consiglio di Stato, che ha ha rispedito al mittente lo schema della TUN https://studiolegalepalisi.com/2024/02/26/a-margine-del-parere-n-164-24-del-consiglio-di-stato-sulla-tabella-unica-nazionale/), il Ministero delle Imprese aveva convocato, in data 14 febbraio 2024, la Commissione di allerta rapida di sorveglianza dei prezzi sull’RC auto.
Al di là delle varie questioni specifiche, risulta interessante rilevare l’impostazione generale, condivisa sia dalle imprese di assicurazione (ANIA), ma anche dall’organo di controllo e vigilanza (IVASS) e dal Ministro.
Tutti hanno auspicato, per scongiurare l’aumento dei premi di polizza, la riduzione dei costi. Non ci sarebbe nulla di sconvolgente e/o di anomalo, se nei costi non fossero compresi i risarcimenti dei danni.
La riduzione è da opersi semplicemente riconoscendo alle vittime un importo inferiore di quanto fino ad oggi le stesse compagnie (anche sulla scorta delle pronunce dei giudici) sono state costrette a versare.
Il rappresentante dell’IVASS -nel suo intervento- rammenta la tabella in tema di micropermanenti. Con l’introduzione della stessa -rileva- è diminuita la curva dei costi. Così si prevedeva di poter fare con l’imminente emanazione della tabella unica nazionale per le macropermanenti, clamorosamente ma legittimamente bloccata dal Consiglio di Stato.
Se dunque fosse ancora necessaria una conferma, eccola fornita. La reale finalità per l’introduzione delle varie tabelle (compresa la TUN) è solo quella di abbassare i costi, ossia i risarcimenti. Altro che uniformità, altro che ricoscimento delle garanzie del danneggiato: solo sforbiciare, sforbiciare e sforbiciare.
Che ciò lo auspichi l’ANIA è del tutto sommato legittimo e comprensibile, ma che facciano da complici sodali a ciò l’IVASS e il Ministero questo è invece inaccettabile.