La vicenda è semplice: un grave danneggiato attende pazientemente (molto pazientemente) per quasi 9 anni la sentenza (di primo grado) del Tribunale di Cagliari per una responsabilità sanitaria in ordine alla gestione del parto. Dopo l’esito positivo della CTU, in ambito dell’ATP, stante il rifiuto dell’ATS di adempiere volontariamente, è costretto a promuovere il giudizio di condanna (allora ex art. 702 c.p.c.). L’ATS si oppone chiedendo la modifica del giudizio in rito ordinario (con la scusa del maggior rigore si guadagna un bel po’ di tempo … e per pagare c’è sempre tempo). La sentenza viene finalmente emessa il mese scorso. Il Tribunale di Cagliari condanna l’ATS della Sardegna ad oltre 2 milioni di Euro. A questo punto -anche in forza del carattere esecutivo della sentenza- il danneggiato spera che l’atteggiamento oppositivo della struttura sanitaria sia finalmente cessato. L’ATS viene quindi invitata ad operare spontaneamente il versamento delle somme. La risposta della struttura ha del clamoroso: l’ATS (ricordiamo struttura pubblica) esclude la propria disponibilità all’adempimento volontario, ritenendo la pronuncia ingiusta, dimenticandosi però che la decisione è provvisoriamente esecutiva.
Ovviamente non si censura la legittima decisione della struttura di presentare in futuro appello alla decisione, ma si rimane esterrefatti dalla mancata conoscenza della stessa struttura che la sentenza, pur appellanda, continua ad essere immediatamente esecutiva. Gli oneri per l’esecuzione graveranno quindi del tutto immotivatamente sul bilancio della struttura, che è un bilancio pubblico (non c’è nel caso di specie alcuna assicurazione garante). Ci sarà qualcuno che risponderà allora per questo avanti alla Corte dei Conti?
I danneggiati hanno atteso pazientemente e rispettosamente per quasi 9 anni la decisione del Giudice. Ma per l’ATS è sufficiente la sua superficiale opinione (peraltro del tutto scorretta) per azzerare la decisione di un Giudice (all’esito di una CTU) e per pretendere ancora tempo prima di adempiere. Inaccettabile. Se non possiamo più attenderci un minimo di correttezza da parte di una struttura sanitaria nei confronti di un proprio paziente, danneggiato dalla condotta responsabile dei medici, però esigiamo il rispetto, come ogni cittadino deve dimostrare, ad una sentenza che viene ancora pronunciata in nome della Repubblica Italiana