Nuovamente la Corte di Cassazione, con la sentenza del 78 gennaio 2025 precisa che: “l‘individuazione della norma che regola il criterio di imputazione della responsabilità applicabile alla fattispecie concreta non implica una qualificazione della domanda, traducendosi nella semplice selezione della disciplina giuridica a cui i fatti accertati sono soggetti, con la conseguenza che, nell’esercizio di detto potere, il giudice non incontra il limite del giudicato sostanziale eventualmente formatosi sugli elementi costitutivi della fattispecie e può invocare una diversa regola di responsabilità rispetto a quella applicata nel grado precedente, anche se non vi è stata tempestiva impugnazione della corrispondente statuizione (principio enunciato da Cass. 10/11/2023, n. 31330, proprio in relazione ad una domanda risarcitoria per danni cagionati da fauna selvatica originariamente proposta ai sensi dell’art. 2043 cod. civ.; conf. Cass. 08/05/2023, n. 12159)“;
Individuazione del valore attuale del triplo della pensione sociale
La Corte di Cassazione, con la sentenza 26 novembre 2024 n. 30458, bacchetta i giudici